Giornata mondiale della scrittura a mano

Giornata mondiale della scrittura a mano

In occasione della Giornata Mondiale della Scrittura a Mano, tre realtà operanti in settori complementari dell’espressività umana, creano un evento speciale. Protagonisti saranno:

– L’Artificio, laboratorio artistico che spazia nelle sue attività che vanno ben oltre la produzione di quadri e tavole
– Scrittura Fantastica (alias Daniele Lunghini) che oltre a tenere corsi di scrittura, segue un’ossessiva ricerca sulle tendenze della comunicazione
– Studio Grafologico Dott.ssa Giorgia Filiossi, che tra le altre attività si dedica alla rieducazione della scrittura per bambini e adulti.

Intelligenza contro Intelligenza Artificiale, Scrittura-a-manoVSTastiera: è questo l’approccio al quale dobbiamo rassegnarci per il futuro?

No.

Quello che abbiamo il dovere di fare è stimolare una riflessione sull’importanza e sul ruolo che la scrittura a mano continua ad avere in un mondo sempre più dominato dal digitale.

Ma anche la necessità di riuscire a trovare una modalità “umana” di convivere con gli strumenti a portata di tutti che l’intelligenza Artificiale sta trasformando.
Martedì 23 gennaio 2024 ore 20:30
Via Pier Luigi Nervi 23, 42123 Fogliano (RE)

Mercatino 23 dicembre P.za Prampolini

Mercatino 23 dicembre P.za Prampolini

Tornano i mercatini di natale il 23 dicembre dalle ore 08:00 alle 19:00 si ripresenta il tradizionale mercatino a Piazza Prampolini a Reggio Emilia. Un’occasione unica per trovare il regalo per chi ci circonda, amici o parenti. Un momento di gioia da condividere con tutti. Una sorpresa speciale: Babbo Natale! Vieniti a fare un selfie con lui.

La Famiglia del Fantastico

La Famiglia del Fantastico

Questo anno abbiamo scelto come tema per L’ArtiFestival tre generi che fanno parte del Fantastico: la Fantascienza, lo Steampunk e il Fantasy. Gli artisti si confronteranno con questa dimensione che è più tipica di una cultura pop ma che ha influenzato ogni aspetto dell’arte.

Andiamo a vedere nello specifico cosa è innanzitutto un genere e vediamo nello specifico quali sono le loro fondamenta concettuali.


Cos’è un genere?

E’ una narrazione che segue codici prestabiliti.

Cos’è il fantastico? 

È un genere di narrazione che si basa sulla rappresentazione di situazioni immaginarie e straordinarie che si discostano dall’esperienza quotidiana e che non avvengono nella vita di tutti i giorni. 

In questa situazione straordinaria troviamo sempre l’intervento del sovrannaturale attraverso elementi quali:

  • magia 
  • tecnologia futuribile
  • creature fantastiche.

Cos’è la Fantascienza?

E’ una narrazione basata su speculazioni e ipotesi tecnico-scientifiche plausibili e del loro impatto su  -> società e -> individuo. I personaggi, oltre che esseri umani, possono essere  alieni, robot, cyborg, mostri o mutanti. La storia può essere ambientata  nel passato, nel presente o, più frequentemente, nel futuro.
La fantascienza parla del futuro?
La fantascienza parla soprattutto delle distorsioni e dei rischi del presente o dei tentativi di rendere una società perfetta.

Cos’è il Fantasy

Il fantasy genere letterario in cui sono presenti storie ambientate in mondi totalmente o parzialmente inventati, dove le forze magiche, non spiegate in maniera scientifica, hanno un ruolo primario e vi sono personaggi che spesso ricalcano degli archetipi, ovvero dei concetti chiave delle immagini.

Cos’è lo Steampunk ?

Lo steampunk è un filone che introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica, spesso il XIX secolo e in particolare la Londra vittoriana dei romanzi di Conan Doyle, H. G. Wells e Jules Verne.

Le storie steampunk descrivono un mondo (a volte un’ucronìa) in cui tecnologia e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (steam in inglese) e l’energia elettrica torna a essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo capace di ogni progresso e meraviglia

In esse i computer sono completamente meccanici, o enormi apparati magnetici sono in grado di modificare l’orbita della Luna. 

L’Artifestival 4
Esposizione, Masterclass e Laboratori (gratuiti)
7/8 e 14/15 ottobre 2023
Tecnopolo (Reggio Emilia)

FE 2023: LA SEDUZIONE DELL’EUROPA

FE 2023: LA SEDUZIONE DELL’EUROPA

di Simona Sentieri – Pittrice e poetessa
Ma l’Europa é seducente?
Oggi bisogna essere attraenti. Influencer, personal trainer, lifting, opinionisti, narcisisti. Tutti vogliono essere seducenti. Bisogna stirare le rughe, spianare i monti, riempire gli invasi dei fiumi, incipriare di neve artificiale, implasticare spiagge di giochi gonfiabili e laghi di passerelle galleggianti. Eh si, bisogna stare al passo coi tempi, ma attenzione ad ingozzarsi di hamburger e vitamine, ricucirsi e gonfiarsi, si fa presto a diventare poi un cestino urbano o meglio tanti cestini di raccolta differenziata, un centro di raccolta mondiale, non una vera e propria discarica, ma che tanto gli assomiglia. C’è una identità da qualche parte. Bisogna aprire le finestre, aprire aprire, lasciar entrare il sole! L’Europa è un continente luminoso che si allunga verso il Mediterraneo, verso il sole, e questo è seducente.

Quindi, l’Europa é seducente?
Vediamo. Spiano la cartina del mondo sul pavimento togliendole le pieghe, la posso osservare dall’alto come fossi un satellite e mi è evidente che l’Europa è solo un piccolo pezzetto di pelle sulla stessa faccia della Terra. È uno dei continenti più piccoli e il secondo più popoloso al mondo. Una frangia che si sfrangia sul Mediterraneo e si intinge nell’Oceano, un seducente prolungamento del continente Asia, una irregolare manciata di terra e coste che volge verso il posarsi del sole, colorata da 48 bandiere per 48 Stati, e una bandiera in più, azzurra e stellata per 27 di essi in una Europa nuova, dentro l’Europa. E così, in una Europa unita, non potranno essere ammessi dittatori, perché qui si produce democrazia, e questo è seducente.

Perchè l’Europa è seducente?
Molto è uscito, molto è entrato e molto è accaduto dentro questo continente Europa.
Provo a mettere nel carrello della spesa alcuni articoli di sopravvivenza che sono entrati:
i pomodori dall’America Meridionale, il mais dall’America Centrale, pure le castagne e persino le mele arrivarono dall’Asia e oggi solo in Italia ce ne sono almeno 400 varietà. Vado alla cassa e pago la spesa con cultura, arte, creatività, tradizione, bellezza. La bellezza è valore che paga. La bellezza è seducente. L’Europa è un continente che contiene giá molto di suo, dentro c’è un continente nel continente. Un piccolo nel grande, quel piccolo però è portante. Ci sono piccoli esseri umani, donne e uomini, in questa Europa, che sono una moneta, sono poeti e poetesse, scultori e scultrici, pittori e pittrici, cantautori e cantautrici, musicisti e musiciste, scrittori e scrittrici. Tutti sanno scrivere tra le righe già scritte, suonare note nuove già suonate, creare tra le cose già create. Non solo lifting e non solo influencer. È la creatività la forza dell’Europa, che ha a che fare con la memoria, con la sua storia. È romantico tutto questo e romantico è bello e se è bello allora seduce. In una Europa unita non può entrare più la guerra, e pure questo è seducente.

Si, l’Europa é seducente.

L’Europa è un pulp inquieto e irrequieto, coltiva un humus di arte e intelletto. L’Europa è continente che contiene e che produce bellezza. Se contiene, accoglie, se accoglie riceve ricambio, esperienze, innovazioni, crescita, trasformandole in bellezza. La bellezza seduce.
Non svendiamo la sua identità, identità che si percepisce persino guardandola sulla mappa del mondo. Questo piccolo lembo di terra, fatto di tante altre piccole terre, in mezzo a colossi che potrebbero schiacciarla e assoggettarla, perché si, l’Europa è seducente e se seduce tutti la vogliono. Europa, un continente fatto di grande bellezza. Non permetteremo a nessuno di sfregiarla.

FE 2023: INQUIETUDINE E IDENTITA’

FE 2023: INQUIETUDINE E IDENTITA’

di Mimma Magnavacchi – Vice presidente de L’Artificio

L’Europa è il continente più piccolo e più denso di storia di tutto il pianeta. Non c’è nessun altro spazio continentale paragonabile. Nell’antichità, nel Medioevo, nel Rinascimento, fino ad oggi abbiamo avuto grandi civiltà e una produzione di modelli culturali e stili di vita ammirati e invidiati. Le maggiori potenze economiche e coloniali sono nate qui. E molti (troppi?) da ogni parte del mondo, con tutti i mezzi vogliono arrivare qui.
Ciò ha portato le classi dirigenti europee (e anche le popolazioni) a un rassicurante e pericoloso complesso di superiorità. Da Tardo Impero.
A scuola ci hanno insegnato che l’Europa va dall’ oceano Atlantico (stretto di Gibilterra) ai monti Urali. Adesso si è ristretta, si dice che va dal Portogallo alla Polonia. Praticamente l’Eurozona.
L’avvento dell’euro ha facilitato molto gli scambi culturali e di conoscenza tra gli Europei. E l’Italia deve mantenere rapporti privilegiati con i vicini Francia e Germania. Ma con spirito laico (cito Lucio Caracciolo/Limes) anche prendere atto che l’Unione Europea non è un rapporto d’amore, nemmeno di amicizia : è un campo da gioco, un’agorà, in cui difendere gli interessi nazionali. Facendo finta di volerci bene.
Sempre sotto tutela americana e Nato (ci sono alternative ?)
Aspettando i barbari.
Che ci illudiamo di non sentire arrivare.

DOPO OGNI GUERRA – Wislawa Szymborska

Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.
C’è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C’è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C’è chi deve trascinare una trave

per puntellare il muro,
c’è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non è fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.
C’è chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com’era.
C’è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto lì si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po’ noioso.

C’è chi talvolta
dissotterrerà da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva
di che si trattava
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c’è chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.

[da «La fine e l’inizio», traduzione di Pietro Marchesani]

[da «La fine e l’inizio», traduzione di Pietro Marchesani]

FE 2023 – EUROPA: UTOPIA O IDEOLOGIA?

FE 2023 – EUROPA: UTOPIA O IDEOLOGIA?

di Lucio Braglia
Una cosa resta evidente: utopia non è da confondere con ideologia, almeno nel significato moderno di quest’ultima quale dottrina, più o meno valida oggettiva-mente, mantenuta in vita dagli interessi palesi o nascosti di coloro che se ne servono per il controllo dei comportamenti collettivi (Bobbio, Saggi sulla scienza politica in Italia). Dagli anni ’50 dura a tutt’oggi il dibattito sulla fine o sul declino delle ideologie con la tendenza alla contrapposizione fra “ideologico” e “pragmatico” e a scorgervi un sistema di idee dogmatico, dottrinario ed estremista.
Eppure quando nel 1801 Destut de Tracy creò il termine intendeva indicare “l’analisi delle sensazioni e delle idee” sull’onda del neo arrivato spiritualismo. Poiché alcuni filosofi di questa corrente osarono contrapporsi a Napoleone fu questi a usarlo per primo in senso dispregiativo definendo gli ideologi persone prive di senso politico e senza contatto con la realtà.

Alla fine dunque l’idea di una Europa unita cos’è: utopia, ideologia, un po’ di entrambe? Probabilmente è questa dicotomia la vera ragione di un disagio diffuso che non ci permette di vedere con chiarezza di cosa stiamo parlando. Non abbiamo nemmeno la certezza di fin dove possiamo spingere i limiti di questa costruzione, visto che ancora oggi come demarcazione dall’Asia adottiamo la linea che Von Strahlenberg disegnò nel ‘700 che parte dal Mar Glaciale Artico, corre lungo i monti Urali, segue quindi il corso del fiume Emba sino alle coste del mar Caspio terminando infine nel Mar d’Azov. I paesi di confine saranno sempre un po’ europei e un po’ no se prima non risolviamo il dilemma di base: siamo sul piano ossimorico di una utopia che acquisisce concretezza, su quello di una ideologia intesa come un filosofare
critico o su quello di un sistema di idee con spiccate componenti emozionali?
Alla filosofia spetta la risposta, alla politica le decisioni, a noi le conseguenze, ovvero l’inquietudine.