Dante ha inventato i parchi a tema

| 19 Ottobre 2021

Quando ho deciso di affrontare Dante con il video “Mi chiamo Dante e scrivo sonetti” che presento in questo evento ho pensato che la cosa più interessante fosse parlare dell’uomo, di cui si sa non molto e quello che si sa è difficile da romanzare. Non è un Leonardo con invenzioni e progetti strabilianti, era semplicemente uno scrittore/filosofo/politico, la figura più noiosa che si possa scegliere in un formato di narrazione video.
Dante è l’autore più sperimentale, avanguardista, anarchico e democratico degli ultimi 700 anni. Ha tolto le catene a parecchie prigioni, rischiando sulla propria pelle, finendo condannato al rogo come la più banale delle streghe. E un po’ strega lo era, viste le sue sovrannaturali capacità di aggregare tutto il sapere di quel tempo ordinandolo in un universo complesso e organico.

Dante è un inventore. Ha inventato parole, tante parole, i mattoncini di un patrimonio genetico che ci unisce. È stato un Bill Gates: ha inventato il primo vero sistema operativo aperto, passando da quello chiuso del latino a quello aperto del volgare, creando uno spazio sociale condiviso. Ha inventato i parchi a tema. Il buon vecchio Walt avrebbe dovuto allestire una statua del sommo accanto a quella di Topolino all’entrata di Orlando. Tre aree (o forse meglio chiamarli cerchi) per ogni tipo di pubblico alla ricerca di ogni tipo di emozioni. I giri della morte nel primo, solo per cuori forti. Il cerchio inter-medio invece per gli esaltati dei 7 peccati capitali, desideri proibiti a portata di gettone. Il terzo, infine, è un vero e proprio paradiso, da cui contemplare costella-zioni, con montagne russe così alte da cui poter vedere Dio in faccia! Dante ha inventato anche il circo con i trapezisti Paolo e Francesca, facendoli volare senza rete. Nelle tende dei Mostri troviamo il cerbero e i giganti. Per gli ipnotizzatori seguire Medusa.

Dante ha creato i contenitori di un immaginario collettivo. Ha creato Wikipedia, prima ancora dell’invenzione dell’enciclopedia. L’ha resa interattiva, perché tra un personaggio e l’altro, tra uno scenario e l’altro ci sono infinità di link, grazie anche al suo ipertesto di valori e allegorie. Ma Dante, ahimé, è anche un brand che non siamo mai riusciti a rendere franchising, a monetizzare fino in fondo. Quando penso ai ridefinitori della narrativa moderna, ai forgiatori delle strutture del racconto contemporaneo, mi viene in mente il trio magico: Shakespeare, Dante e George Lucas sono i tre uomini che hanno ridefinito gli immaginari moderni a livello planetario. Shakespeare e Lucas però hanno creato le cattedrali insieme ai deserti, riuscendo a imporre dei format che il lavoro di Dante non è riuscito a imporre quando si trattava di solcare quel confine tra la letteratura e il riconoscimento nell’industria moderna dell’effimero. Ma Dante può vantare qualcosa che gli altri non sono riusciti neanche lontanamente a fare: è riuscito a vedere Dio in faccia. Che sballo!

LA DIVINA CON I MEDIA
SABATO 23 OTTOBRE presso Multiplo di Cavriago
👉 Ore 10.30 inaugurazione: presentazione della mostra, letture a cura di Maria Antonietta Centoducati, videoproiezione del cortometraggio “Mi chiamo Dante e scrivo sonetti” di Daniele Lughini.
👉 Ore 15.30 seminario di Gino Ruozzi, “Inferni e purgatori danteschi nei narratori contemporanei”, sull’opera di Dante Alighieri.
Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.Tel 0522373466 – multiplo@comune.cavriago.re.it – wa 3342156870
Sarà richiesto il green pass ad eccezione dei minori di 12 anni o per motivazioni mediche certificate.