La Fantascienza

La Fantascienza

Dovessimo definire la fantascienza in poche parole, potremmo descriverla come una straordinaria avventura dell’intelligenza e della fantasia. Sono questi due cardini fondamentali per lo studio e lo sviluppo di qualunque cultura, così come l’immaginario tecnologico e la tensione verso l’ignoto sono due stimoli imprescindibili per un viaggio di progresso dell’umanità.
Eppure la letteratura fantascientifica sconta una sempiterna considerazione di subcultura infantile. Anche nel cinema, nonostante capolavori di successo come 2001 Odissea nello spazio o la saga di Star Wars, il genere rimane sottovalutato, appesantito probabilmente da un lato dalle tante versioni puerili dell’invasione aliena modellate su “La guerra dei mondi” di H.G. Wells, dall’altro dall’idea prevalente negli ultimi anni per la quale ogni alternativa utopica al presente porterebbe alla catastrofe.
Al contrario, la fantascienza autentica, quella che ha fatto sognare e, perché no, riflettere le tante generazioni da Meliés in poi è quella adulta, irridente e sovversiva, quella che esplora i momenti nei quali la fantasia umana si è spinta oltre i confini del convenzionale, ha descritto in forme metaforiche o allegoriche il mondo in cui viviamo suggerendo un modo di non subirlo adattandovisi bensì di superarlo, quella che narra di sistemi e di economie universali, di società complete e conflittuali: in altre parole utopie, tanto necessarie in quanto ferreamente ancorate alla contemporaneità.


La letteratura fantastica è stata testimone, a volte fedele altre ambiguo, delle grandi speranze e dei grandi in-cubi che hanno caratterizzato il Novecento: l’idea che tutto sarebbe certamente cambiato appropriandosi del “molto che si inventa” a favore dell’umanità, gli ideali di riscatto e libertà, l’inevitabile uscita dalla “preistoria umana”, tutto spazzato via dalla globalizzazione di un capitalismo selvaggio che ha imposto sogni di plastica e desideri fasulli allargando sempre più la forbice ricco-povero e soprattutto dai terrificanti macelli delle due guerre mondiali.
Eppure, in un mondo soggiogato dal pensiero dominante di un presente immutabile (nel cuore dell’Impero, direbbe Asimov) si annida sorniona una “quinta colonna” che offre una via di fuga e suggerisce sogni non omologa-bili, fedele al fatto che la buona science-fiction è per natura sovversiva, foriera di altri mondi, migliori o peggiori che siano. Come scriveva Theodore Sturgeon: “Lo scopo della fantascienza è svegliare il mondo sull’orlo dell’impossibile (l’orlo della Fondazione, sogghignerebbe ancora Asimov, nda) e quindi, nel bel mezzo della sto-ria, studiare e cercare di scoprire qualcosa di nuovo, con la passione dello scienziato che esamina il suo esperimento o di un amante che guarda la persona amata”.


Nessuno è riuscito a descrivere questo orlo dell’impossibile meglio di Stanley Kubrick quando, già nel 1968, con una scena memorabile del suo capolavoro, ci ammonisce sulla progressiva robotizzazione dell’uomo e corrispondente umanizzazione dei robot: “… la mia mente svanisce… non c’è alcun dubbio… lo sento… ho paura… Buongiorno signori, sono un elaboratore HAL 9000, entrai in funzione alle officine HAL di Urbana nell’Illinois, il 12 gennaio 1992… Il mio istruttore mi insegnò anche a cantare una vecchia filastrocca: giro giro tondo… io giro intorno al mondo…” (la disattivazione del computer “ribelle” in 2001 – Odissea nello spazio, 1968). Questa idea di progressiva umanizzazione/robotizzazione è la stessa che ha spinto un autore sensibile come Isaac Asimov a dettare, dopo le tre famose leggi della Robotica, anche quelle dell’Umanica.
Cristalli sognanti (T. Sturgeon), penultime verità (P. Dick), persistenze della visione (J. Varley), metalli urlanti (Moebius), sono tutte visioni pericolose, ma per costruire un altro mondo bisogna avere grandi progetti. “Per conquistare il futuro bisogna prima sognarlo” (M. Piercy) e poiché la componente di ogni rivolta autentica, insieme alla disperazione, è la speranza di conquistare un futuro, tanto vale rischiare per uno troppo grande per essere con-tenuto nel mondo attuale.
Un futuro che può anche permetterci di osservare il nostro mondo dal punto di vista del mito, di un luogo nel quale si narra che abbia avuto origi-ne l’avventura umana che nel presente del tempo narrativo si svolge tra stelle, pianeti e asteroidi, a bordo di straordinarie navi spaziali. Un ribaltamento di prospettiva assai intrigante che pone interessanti quesiti etici.
Non si può negare che anche la fantascienza sia stata in buona parte risucchiata nel vortice dell’”immaginario unico”, non a caso da tempo si intravvedono pochi temi e nomi nuovi, ma è sempre in corso una sorta di “guerra dei sogni” nella quale è necessario resistere perché, se è vero che “un popolo che dimentica il suo passato non può avere futuro”, è altrettanto vero un paradosso che appare tale solo a chi non abbia confidenza con le utopie: un popolo che dimentica il proprio futuro, non ha né un presente né una speranza.

Il programma de L’Artifestival

Il programma de L’Artifestival

L’Artifestival 4° edizione 2023 torna con 3 temi fantastici: la Fantascienza, lo Steampunk e il Fantasy.
sabato 7 e domenica 8 dalle 11:00 alle 18:00
sabato 14 e domenica 15 dalle 10:00 alle 18:00

Masterclass e laboratori gratuiti, non c’è bisogno di prenotazione.

Incontri, arte, sollecitazioni, master class e laboratori saranno l’anima di quello che ormai è un appuntamento imperdibile nel panorama della formazione, della conoscenza e dell’universo artistico contemporaneo.

Programma

PROGRAMMA
SABATO 7 OTTOBRE 2023

Ore 15:00
Inaugurazione

Ore 15:00
Set fotografico
Flashmob (partenza ore 14:30 dalla stazione Piazzale Marconi) con i coslplayer Steampunk e set fotografico con una repliche dei primi modelli d’auto.

Ore 15:30
MASTERCLASS: Il papà di Lucas e Spielberg.
Incontro con il Museo Karel Zeman di Praga. Karel Zeman è uno Spielberg d’altri tempi, inventore di effetti speciali ancora insuperati. Incontreremo uno dei responsabili che hanno dato vita a uno spazio dedicato al grande regista ceco. Come portano avanti l’attività? Quali attrazioni hanno creato per il pubblico?

DOMENICA 8 OTTOBRE 2023

Ore 10:30
LABORATORIO: lavorare con il legno e il rame.
Entra nel mondo dello scultore Palmiro Incerti, esperto nella manipolazione di materiali come il legno e il rame.
Un laboratorio ideale per bambini e ragazzi, ma dove anche gli adulti troveranno la propria dimensione.

Ore 15:00
Masterclass: Telegramma per gli Alieni!
Daniela De Paulis gestisce il progetto Sign of Life e consiste nella trasmissione di un messaggio extraterrestre simulato come parte di una performance dal vivo, utilizzando un veicolo spaziale dell’ESA come sorgente celeste. L’obiettivo del progetto è quello di coinvolgere la comunità mondiale di Search for Extraterrestrial Intelligence, professionisti di diversi settori e il pubblico più ampio, nella ricezione, decodifica e interpretazione del messaggio

Daniela De Paulis, Artist in Residence presso il SETI Institute e Artist in Residence presso il Green Bank Observatory, è l’artista responsabile del A Sign in Space un progetto interdisciplinare, in collaborazione con SETI Institute, European Space Agency, Green Bank Observatory e INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica.

SABATO 14 OTTOBRE 2023

Ore 10:30
Laboratorio: Giochi di Ruolo + sessione

Riccardo Seregon Barbato è un Dungeon Master molto attivo a Modena. Dopo un’introduzione storica su cosa sono e come sono nati i GDR, farà partire una sessione di gioco, con regole, personaggi e indicazioni per poter vivere un’esperienza di viaggio oltre il reale.

Ore 15:00
Laboratorio: Tracce di viaggio
Tracce di viaggio fonde la scrittura con un percorso esperienziale e di approfondimento interiore. Nulla di esoterico o spirituale, al contrario molto concreto e fattivo. L’idea è quella di simulare un viaggio attraverso tecniche di approfondite da Susi Alberini (psicomotricista) ma non prima di aver dotato gli allievi degli strumenti base per una buona narrazione con Daniele Lunghini (Scrittura Fantastica)

DOMENICA 15 OTTOBRE 2023

Ore 10:30
Laboratorio: Scrittura Fantastica
La scrittura riesce a svelare universi sconosciuti. Il vero segreto è che sono già tutti dentro di te. Basta solo scovarli.


Ore 15:00 (sala conferenze)
Laboratorio: Fare cinema col cellulare
Ettore Di Gennaro ti accompagnerà per un percorso che accorcia le distanze fra ideazione e realizzazione e restituisce la freschezza dell’intuizione autoriale. Complice una maggior voglia di libertà autoriale, una voglia di indipendenza il fascino degli smartphone come oggetti creativi sta ammaliando registi in tutto il mondo dai 20 agli 80 anni. Lo strumento è solo una scelta dell’autore ma la base resta e resterà sempre il racconto e la sua interpretazione.

Ore 15:00 (sala palco)
Laboratorio: Teatro
Immergiti nel mondo parallelo vissuto da personaggi che solo tu potrai far rivivere. Mettiti alla prova e migliora le tue tecniche espressive.

L’Arte, per Bacco!

L’Arte, per Bacco!

Un pomeriggio di appassionante approfondimento su Vino e Arte con degustazione di vini e alimenti del territorio, questo è L’Arte, per Bacco! sabato 25 febbraio ore 17:00.

Grazie alla collaborazione con AIS (Associazione Italiana Sommelier sede di RE) e Scrittura Fantastica (laboratorio di scrittura) L’Artificio darà vita a un momento di crescita per il sapere ma anche di piacere  per il palato. Entrambi, oltre a essere fonte di piacere sensoriale e fisico, sono elementi scatenanti di riflessione. Il vino, con i suoi sentori e sapori, è un’opera d’arte a sé stante, mentre l’arte, nella sua varietà di forme, riesce a far provare ebrezze dalle più esuberanti sfumature.

L’evento si pregia del patrocinio del Comune di Reggio Emilia e del supporto di La Compagnia della Spergola, Consorzio Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e Assaggiatori del Parmiggiano Reggiano.

Lelio Donelli (sommellier) e Lucio Braglia (presidente de L’Artificio e collaboratore delle Guide di Repubblica) terranno un dialogante confronto su questi due universi, circondati da opere degli artisti de L’Artificio ispirate al mondo del vino.

Sabato 25 febbraio 2023 ore 17:00 presso sede AIS in Via Fratelli Pietro e Alessandro Verri, 20/a, 42124 Reggio Emilia. Le opere resteranno esposte nelle sale della sede AIS dal 25 Febbraio al 25 Marzo 2023. Per info contattare info@lartificio.org



Video L’artifestival 2021

Video L’artifestival 2021

Seconda edizione dell’evento che ha riscontrato nel 2020 una grande attenzione e riconoscibilità.Il tema di questo anno è “A Oriente di Oriente”.
Esposizione di opere, conferenze con ospiti internazionali, laboratori e incontri con artisti.
Un momento di fruizione ma anche per fotografare lo stato “dell’arte dell’arte”.
Esposizione di artisti, tra pittori, scultori, fotografi, digitalisti e videomaker.
L’EVENTO E’ GRATUITO E LA PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA dal sito: www.lartifestival.org

Paolo e Francesca

Paolo e Francesca

Maria Grazia non ha scattato una foto, ha scritto una pièce teatrale. Ha visualizzato scenograficamente quello che Dante tentava di definire con la sua parata di maschere e scenografie, cioè che la vita è teatro in quanto tutti noi, tutte le nostre azioni, tutti i luoghi che incontriamo, tutte le esperienze che viviamo sono maschere, rappresentazioni di qualcos’altro. Maria Grazia ci ha visto giusto: Paolo e Francesca sono innamorati come come lo è un velo dell’aria. Il loro amore (quello dei due e quello dei veli) è imprevedibile e alla mercé di qualcosa di non controllabile. Maria è riuscita a fare un ritratto fotografico che è iper-fantasista eppure così incredibilmente fedele alla realtà di quell’amore perso e immortale, indistruttubile. Proprio come due sottili e leggeri fazzoletti nel vento.

Le venature del cuore. Il drammatico realismo della passione fotografato da Maria Grazia Candiani, il cuore di Paolo e Francesca (per La Divina con i Media – maggio Cavriago) colpisce senza pietà. E’ un cuore che si gonfia e sta lì per scoppiare. Attorno a questo cuore avviene una tempesta. Non c’è amore senza sesso, libera espressione di desiderio, e il rosso telo volante sprizza libidine nell’aria. Non c’è il minimo pudore in questa foto, le nostre segrete voglie sono spiattellate davanti a tutti, sfacciatamente.
Dante ci ha raccontato quanto fosse colpito dalla loro passione, Candiani ci riporta in foto anche il turbamento espresso dal sommo poeta. L’amore porta turbamento a chi lo vive, ma anche a chi lo guarda. E noi, di fronte a questa foto, viviamo turbamento.