Paolo e Francesca

Paolo e Francesca

Maria Grazia non ha scattato una foto, ha scritto una pièce teatrale. Ha visualizzato scenograficamente quello che Dante tentava di definire con la sua parata di maschere e scenografie, cioè che la vita è teatro in quanto tutti noi, tutte le nostre azioni, tutti i luoghi che incontriamo, tutte le esperienze che viviamo sono maschere, rappresentazioni di qualcos’altro. Maria Grazia ci ha visto giusto: Paolo e Francesca sono innamorati come come lo è un velo dell’aria. Il loro amore (quello dei due e quello dei veli) è imprevedibile e alla mercé di qualcosa di non controllabile. Maria è riuscita a fare un ritratto fotografico che è iper-fantasista eppure così incredibilmente fedele alla realtà di quell’amore perso e immortale, indistruttubile. Proprio come due sottili e leggeri fazzoletti nel vento.

Le venature del cuore. Il drammatico realismo della passione fotografato da Maria Grazia Candiani, il cuore di Paolo e Francesca (per La Divina con i Media – maggio Cavriago) colpisce senza pietà. E’ un cuore che si gonfia e sta lì per scoppiare. Attorno a questo cuore avviene una tempesta. Non c’è amore senza sesso, libera espressione di desiderio, e il rosso telo volante sprizza libidine nell’aria. Non c’è il minimo pudore in questa foto, le nostre segrete voglie sono spiattellate davanti a tutti, sfacciatamente.
Dante ci ha raccontato quanto fosse colpito dalla loro passione, Candiani ci riporta in foto anche il turbamento espresso dal sommo poeta. L’amore porta turbamento a chi lo vive, ma anche a chi lo guarda. E noi, di fronte a questa foto, viviamo turbamento.